venerdì 21 marzo 2014

Lightbox di fortuna

Costruzione di un lightbox mini serra. Semplice, economico e portatile.

Lightbox con peperoncini

Conciliare una settimana bianca con la coltivazione dei peperoncini tropicali, può sembrare un sogno, una chimera inaccessibile. Questi peperoncini (principalmente della specie Capsicum chinense) richiedono molte cure e soprattutto molto tempo. Per gli appassionati normali, la semina comincia generalmente a gennaio ma ci sono anche dei peperoncinomani precursori che non pensano ad altro. Questi pionieri iniziano anche a dicembre e quando tutti gli altri hanno ancora i semi in mano, loro sfoggiano foto di piantine già cresciute, che chiaramente producono ammirazione ma soprattutto gelosia…

Godersi le discese delle piste dolomitiche con la coscienza tranquilla, sembra proprio impossibile. Chi si prenderà cura dei nostri indifesi e bisognosi peperoncini… mentre osiamo scendere felicemente dalla Marmolada?

Le prime settimane di vita delle nostre piantine sono assolutamente cruciali. Alle volte i semi rimangono dormienti talmente a lungo da far sorgere dubbi sulla loro vitalità. Dubbi che si trasformano velocemente in angosce. Poi, finalmente i primi germogli regalano un sospiro di sollievo. Ora però, ci si chiede se riusciranno mai i cotiledoni del germoglio a liberarsi dal tegumento (la parte rigida del seme). Avranno bisogno d'un aiutino? Una piccola forzatura manuale? E se si dovesse rompere il germoglio durante questo intervento? Ma ecco che le pianticelle cominciano a svilupparsi. Ora la preoccupazione principale è la luce. Sì, tantissima luce. Dieci (o meglio ancora dodici) ore al giorno di luce. La luce però, non basta. Ci vuole anche calore, umidità… e tanta pazienza.

Quest'anno non sono stato un buon genitore per i miei peperoncini. Non li ho accuditi come si dovrebbe. In particolar modo, è mancata la luce che solitamente viene dal lightbox (anche perchè in questa stagione non è ancora possibile sistemare i peperoncini all'aperto). La situazione sembrava compromessa, anche perchè non avevo il tempo materiale per rimediare. Le piantine cominciavano a filare in modo preoccupante. Dovevo trovare una soluzione da mettere in atto velocemente. Sì, molto velocemente…

Ho allora aperto la porta della dispensa ed ecco pronta la soluzione. Una cassetta da frutta e verdura, due lampade fluorescenti a luce fredda da 13w (che casualmente avevo acquistato da un po') e qualche bicchiere di plastica.

Il tempo di sistemare i bicchieri ed ecco il risultato.

Lightbox con peperoncini

Un po' spartano certamente ma chiaramente funzionale. Niente a che vedere con un lightbox da peperoncinomane purista (con tanto di lampade sofisticate che riproducono le giuste frequenze luminose). Comunque le piantine si sono riprese. Hanno smesso di filare, si sono colorate di verde ed hanno cominciato a svilupparsi in larghezza.

Lightbox con peperonciniLightbox con peperoncino

Complice di questo risultato, è anche la possibilità di trasformare il lightbox in mini serra.

È bastato semplicemente graffettare un pezzo di nylon (di quello usato comunemente in edilizia) in un lato della cassetta. Posso così mettere il lightbox all'aperto un po' tutti i giorni. La mattina, appena arriva il sole, appoggio il lightbox sul davanzale della finestra e lo copro con il nylon in funzione della situazione climatica. Appena fa scuro, sistemo il lightbox in casa, tolgo il nylon e rimetto le lampade. Riesco a fornire in questo modo almeno 6/7 ore di luce solare con temperatura di 20/30°. Le piantine si abituano gradualmente alle condizioni esterne e si riduce il consumo d'energia elettrica.

Ibrido lightbox mini serra

Un altro vantaggio di questo sistema sta nella sua duttilità. Una cassetta di legno è leggera e maneggevole. Si trasporta facilmente. Si può mettere in auto e via… Le piantine staranno benissimo anche in una camera d'albergo (con le lampade accese). Basterà salutarle la mattina prima di andare alle piste e far due chiacchiere di sera, al ritorno.

Questa piantina (già mostrata come curiosità in un precedente articolo) aveva prodotto 3 cotiledoni. Adesso, anche le foglie vere stanno assumendo una forma triangolare.

Peperoncino tropicale Capsicum chinense

Ora sto sperimentando la cassetta coi bicchierini (senza l'ausilio delle lampade) anche per altre semine primaverili: zucchini, cetrioli, gombo, nasturzio…


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4 commenti :

barca58 - martedì 13 maggio 2014
Ciao Cristiano, anch'io in Gennaio ho messo i semi a germogliare con il metodo scottex ho adottato la tua stessa tecnica di coltivazione con lampade etc. e nonostante abiti in Sicilia a oggi non sono riuscito a portare ai tuoi livelli i costosi semi di peperoncini della specie Capsicum chinense.
Tutto ciò te l'ho raccontato solo per farti i complimenti e dirti che prenderò alla lettera i tuoi preziosi consigli per l'anno prossimo.
A presto
Orazio Daniele

Cristian - giovedì 15 maggio 2014
Grazie Daniele per i complimenti. Anche la mia prima esperienza (l'anno scorso) coi Capsicum chinense ha avuto dei risultati molto scarsi. Riprovando si migliora sempre...
Tra poco pubblicherò la situazione attuale, dopo il trapianto.
A presto.

Jay - venerdì 4 luglio 2014
Mi vien da ridere pensando che non soltanto i tuoi vicini ti vedono buttare la spazzatura nelle aiuole per poi fotografarle, ma ti vedono ANCHE partire per lo sci con la cassetta dei peperoncini sotto braccio !!
Comunque, questa tua idea economica e funzionale mi pare ottima. Vuoi vedere che a dicembre prossimo, il tuo metodo approdi a Bruxelles ...

Cristian - sabato 5 luglio 2014
Almeno i miei vicini in pensione non si annoiano... :D
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